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Fecondazione assistita: da oggi c’è una speranza in più contro le malattie rare

28 Dicembre 2015

La notizia fa ben sperare in fatto di fecondazione assistita. In Gran Bretagna è stata autorizzata una tecnica che permette di sostituire nell’ovocita della mamma il Dna malato con quello sano di una donatrice. Nascerebbero piccoli senza danni genetici. Ma le polemiche sono subito scoppiate. Perché? In realtà, è una possibilità concreta per le donne che soffrono di una malattia rara.

In cosa consiste la tecnica? In pratica, utilizzando un ovocita di una donatrice sana, si sostituisce il Dna mitocondriale dell’ovocita della mamma ammalata.

Il Dna mitocondriale è il nucleo dell’ovocita, un po’ come il tuorlo nell’uovo. E proviene solo dalla cellula materna, perché non esiste negli spermatozoi. Quando è alterato, è la causa di un gruppo di malattie ereditarie rare chiamate non a caso mitocondriali: fanno parte di questa “famiglia” ad esempio la sindrome Narp che comprende la retinite pigmentosa, una malattia degli occhi. Ecco perché quindi c’è molta attenzione attorno a questa tecnica innovativa che può proteggere il bambino da una malattia rara.

Il perché delle polemiche La tecnica prevede, in parole semplici, la sostituzione completa del citoplasma, cioè